Questo libro racconta di ammalati e malattie, di curanti e terapie, ma attraverso le parole di un gruppo di clown dottori descrive la solidarietà umana, onesta e disinteressata, che passa per le azioni empatiche di uomini e donne che indossano nasi rossi, buffe scarpe, donano spade e fiori di palloncini. Dalle riflessioni di ognuno di loro emerge una rispettosa empatia. Emozionante la loro presenza negli spazi dell'Hospice: comprendere, vivendolo, cosa significa "tirare fuori la parte buona di ognuno", far riscoprire un po’ di senso di sé anche in situazioni drammatiche di sofferenza che talora appaiono ingiuste e fine a se stesse. I loro racconti non sono solo cronaca di una forma di volontariato, sono testimonianza di altrui e propri vis- suti, di quella reciprocità di relazioni che diventano scambi di “umanità consapevoli delle nostre umanità” nel contesto che la malattia grave fa esprimere con meno filtri.

"Vissuti ed emozioni, di un Clown Dottore in Ospedale" va sorseggiato con gli occhi, discretamente e silenziosamente. Il libro ci regala un tassello del manifesto di quella visione umanizzata del prendersi cura che dovrebbe essere appannaggio di tutti i contesti di assistenza.